È importante rendersi conto che l’Europa non ha alcun interesse a rinunciare per sempre alle importazioni di gas e di petrolio dalla Russia. Invece è proprio questo ciò cui punta la Commissione Europea seguendo i suggerimenti che le vengono dagli Stati Uniti.
L’interruzione dei nostri acquisti di idrocarburi dalla Russia non può che essere un temporaneo atto di guerra. I rapporti euro-russi sono dettati dalla storia e dalla geografia, non dalla buona o cattiva volontà di chi è al governo da una parte o dall’altra. Prima di Putin, con lui e dopo di lui la Russia resta un grande e vicino esportatore di materie prime di cui l’Europa ha bisogno e un grande compratore di macchinari e tecnologie che l’Europa vende. Certamente non dobbiamo dipendere troppo dalle importazioni dalla Russia, come da quelle da qualsiasi altro fornitore ma non è questo il punto. Certamente non ha senso che, potendo ricevere gas via gasdotti terrestri e mediterranei, ci accolliamo invece per sempre delle costose forniture di gas liquefatto proveniente dagli Usa o dal Qatar.
Il fatto che dall’esito della Seconda guerra mondiale derivi tuttora per i Paesi dell’Europa mediterranea e centrale l’obbligo di aderire alla Nato, ovvero al Patto dell’Atlantico del Nord, nulla toglie al fatto che noi ci affacciamo non sull’Atlantico del Nord bensì sul Mediterraneo e sul bacino del Danubio. E di questo dobbiamo tenere conto anche adesso in tutta la misura del possibile.
E’ del tutto diverso sostenere l’Ucraina puntando a che la guerra si concluda rapidamente e pacifici rapporti riprendano tra i Paesi coinvolti o viceversa che al termine del conflitto il confine tra gli attuali belligeranti diventi una nuova Cortina di ferro. È questo che gli Stati mediterranei della Nato e dell’Ue come l’Italia e gli Stati danubiani devono impegnarsi ad impedire che avvenga. Ed è questo invece ciò cui mirano i membri atlantici della Nato e dell’Ue proseguendo una loro politica anti-russa che dura da almeno due secoli se non di più. Poi ci sono tutti i dettagli della cronaca di ogni giorno che ovviamente sono da considerare, ma che vanno situati in queste prospettive.
22 novembre 2022
Totalmente d’accordo. Una Europa dei popoli non può che guardare anche al popolo russo.
Infatti. Ma non credo che questa logica stringente possa trovare applicazioni senza qualche strappo con la NATO. Sarebbe doveroso considerare questa ipotesi senza complessi di inferiorità e smascherando le ipocrisie. Infatti, che dire delle navi che portano il petorlio russo in Gran Bretagna sotto bandiera greca?
d’accordo
È notizia di oggi, Enel dismetterà 21 miliardi di investimenti nelle energie fossili, gas, petrolio e carbone, diventerà green.
Scalderemo/illumineremo le nostre case e faremo funzionare le nostre aziende con le margherite…
Dott. Ronza, e si chiede “perché”?
Perché, secondo lei, A dice a X: “non comprate da B, comprate da me”?
Opzioni:
a) il prodotto di A è qualitativamente migliore e meno impattante (almeno per il pianeta);
b) il prodotto di B è troppo costoso e dunque la scelta di A comporta risparmio per X;
c) perché B è sempre stato (per A) un cattivone e dunque non bisogna comprargli nulla a prescindere, e non importa che X compri anche da C (che è ancora più cattivone di B);
d) perché comprando da A, si impoverisce B (in teoria) ma soprattutto si arricchisce il portafoglio di A (in pratica) e si impoverisce (altrettanto in pratica) quello di X, irrobustendo allo stesso tempo il guinzaglio (non sia mai che un giorno X ridiventi amico di B).
Ho la vaga sensazione che la risposta giusta sia la….