Meloni ad Algeri: una grossa operazione di politica estera

È una grossa operazione di politica estera quella che Giorgia Meloni ha compiuto ad Algeri ieri e l’altro ieri rilanciando nel nome di Enrico Mattei i rapporti tra Italia e Algeria e tra l’altro riavviando il progetto del Galsi, il gasdotto lungo 832 chilometri destinato a collegare il porto algerino di Khoudiet-Draouche con Piombino passando attraverso la Sardegna (del quale in questo stesso sito ho scritto varie volte da Il gasdotto Algeria-Italia via Sardegna: una carta vincente che sarebbe meglio non buttare via, 7 giugno 2013, fino a Buone notizie sul fronte del Galsi, 19 gennaio 2023).

E si tenga poi conto che il Galsi è stato progettato come un gasdotto di nuova generazione in grado di trasportare non solo gas naturale ma anche idrogeno “verde”, ammoniaca ed elettricità. Nello scorso dicembre il cancelliere tedesco Olaf Scholz si era recato ad Algeri a siglare un accordo proprio sul Galsi concretizzando un interesse della Germania per tale gasdotto e così anche smarcandosi dalla linea della Commissione Europea che punta tutto sull’eventuale sviluppo delle energie rinnovabili di fatto contrastando perciò l’eventualità che l’Italia diventi il crocevia dell’afflusso in Europa di gas proveniente dalla riva sud del Mediterraneo e dalla regione del Mar Caspio.
Meloni ha evidentemente visto l’urgenza di riaffermare un primato dell’Italia che risale appunto all’epoca di Enrico Mattei, grazie al quale il nostro Paese è l’unico tra gli Stati dell’Unione Europea ad essere già collegato con gasdotti all’Algeria, circostanza questa che ci ha consentito in questi ultimi anni di sostituire con acquisti di gas algerino la massima parte delle forniture di gas russo. È un disegno con “orizzonte di legislatura”, che si fonda sulle cinque intese firmate durante la visita ufficiale della premier ad Algeri: la dichiarazione congiunta per “rafforzare ulteriormente le eccellenti relazioni” fra i due Paesi nel campo politico, economico e culturale, e i quattro accordi privati, inclusi i due fra Eni e Sonatrach, l’omologo algerino dell’Eni, su idrogeno e riduzione dei gas serra.
L’Algeria è un Paese con notevoli risorse ma afflitto da una grande disoccupazione specialmente giovanile dove investimenti italiani in campo manifatturiero sarebbero senza dubbio di reciproca utilità. In questo consiste il piano Enrico Mattei: da un lato nostri acquisti di energia e dall’altro la creazione in Algeria di aziende con tecnologia italiana orientate a produrre per i mercati del Vicino Oriente e dell’Africa. In questo spirito al seguito di Giorgia Meloni è andato ad Algeri anche il presidente di Confindustria Bonomi. D’altra parte ad Orano è imminente l’entrata in funzione di uno stabilimento della Fiat-Stellantis e si parla di produrre in Algeria anche la Vespa.
Mentre Meloni era ad Algeri il nostro ministro degli Esteri Tajani si è recato al Cairo evidentemente per rassicurare l’Egitto, sulle relazioni col quale incombono le conseguenze dell’irrisolto caso Regeni, sui nostri acquisti del suo gas.
Giorgia Meloni si è portata ad Algeri anche l’amministratore delegato dell’Eni Descalzi, il quale appunto nella circostanza ha firmato accordi con la Sonatrach. In tali accordi però non si cita il Galsi ma si dice genericamente che le due aziende “condurranno studi per individuare possibili misure di miglioramento della capacità di export di energia dall’Algeria verso l’Europa” forse perché il Galsi è un progetto in cui finora l’Eni non è presente.
Descalzi ha poi anche detto ad Algeri che a seguito degli sviluppi in corso entro il 2024 potremo fare a meno del tutto del gas russo. Speriamo, aggiungiamo per parte nostra, che questo non accada. Quando la guerra in Ucraina sarà finita occorrerà riprendere in una certa misura gli acquisti di gas russo se non si vuole che la Russia sia costretta ad offrirlo a qualsiasi prezzo alla Cina.
24 gennaio 2023

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Informazioni su Robi Ronza

Giornalista e scrittore italiano, esperto di affari internazionali, di problemi istituzionali, e di culture e identità locali.
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Una risposta a Meloni ad Algeri: una grossa operazione di politica estera

  1. Duilio ha detto:

    Ottime e stimolanti considerazioni di politica energetica. Grazie

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