Ha fatto bene Assuntina Morresi a chiarire in un suo post che nessun diritto personale viene negato in Italia a bambini registrati all’estero come figli di due padri o di due madri cui qui da noi invece si riconosce — come è naturale — un solo padre o una sola madre. Il contrario è una falsità che viene in questi giorni o affermata o riferita acriticamente da tutti i giornali più diffusi e da commentatori televisivi molto ascoltati.
Questi bambini vengono registrati in Italia a termini di legge come figli di uno solo dei due presunti padri o come figli della donna che li ha partoriti. E con ciò sono in tutto equiparati in Italia ad ogni altro bambino non diversamente da altri che sono stati registrati qui da noi alla nascita come figli di uno solo dei loro genitori. Far credere ad esempio che non possano avere un pediatra del Servizio sanitario nazionale o che non possano venire iscritti in un asilo nido è una menzogna.
20 marzo 2023
Ha voglia, Dott. Ronza.
C’è “grosso bisinissi”.
Il commissario europeo della Giustizia ha già fatto capire che saranno guai per chi si rifà a quanto scrivono tutti i testi di biologia del globo terracqueo.
Nel frattempo gli aedi cantori, guidati dall’Annunziata, dalla Littizzetto e dai vari Fedez di turno si spremono le meningi per trovare la maniera di rendere credibile e digeribile ciò che fino a ieri sera pure la sinistra contestava: la mercificazione delle persone, di cui la “gestazione per altri” (nome soft dell’utero in affitto, “generosa” ma con tanto di contratto costosuccio e relative clausole contrattuali per “prodotti” non conformi) è solo la punta dell’iceberg.
Proprio oggi il maitre à penser Mattia Feltri, corsivista de La Stampa, nella parte di “pensoso a comando”, si chiede pseudoingenuamente “come si possa processare qualcuno per aver commesso un reato dove non è reato” (come dire che se mi comprassi uno schiavo in uno stato dove la schiavitù non fosse reato, poi potrei portarmelo al guinzaglio anche qui da noi). Dopo però scopre finalmente le carte: “siccome quei bambini continuano e continueranno ad arrivare” (già, mica si può fermare il bisinissi di cui sopra…) la soluzione è “permettergli di avere due genitori riconosciuti dalla legge”. Ovvero raccontare una balla e scriverla su un certificato.
Il tutto per fare un favore ai compratori (è noto che la soddisfazione dei consumatori è requisito essenziale del florido commercio). Del bambino non gliene può importare di meno.