Berlusconi e i suoi riusciranno finalmente a governare smettendo di lasciarsi ridurre alla spettacolosa ma ingrata parte del toro nella corrida?

Prisma/Nuova serie n.33, 3 giugno 2011

Riuscirà finalmente la maggioranza di governo a impegnarsi davvero nell’attuazione del proprio programma invece che nella rincorsa perdente delle istanze dell’opposizione? Dalla risposta effettiva che Berlusconi e Bossi riusciranno a dare a tale quesito dipenderà l’esito delle elezioni politiche del 2013. E se la risposta sarà negativa accadrà alla scala nazionale quanto pochi giorni fa è accaduto a Milano e a Napoli: malgrado la maggioranza degli elettori sia di centro-destra vincerà il centro-sinistra grazie all’astensione di elettori di centro-destra delusi dall’incapacità pratica e dalla resa sul piano politico-culturale di coloro che avrebbero dovuto rappresentarli. Sarebbe stato bello potersi aspettare un primo segno di svolta nella circostanza dei referendum indetti per i prossimi 12-13 giugno, ma non sarà così (quale che sia l’esito immediato della vicenda). Il governo non solo non aveva adeguatamente difeso motivandola la propria scelta di riaprire in Italia la partita del nucleare ma poi, preso in contropiede dall’incidente di Fukushima, aveva cercato di rimediare con un decreto che non è bastato a convincere la Corte di Cassazione ad annullare il quesito. E’ ovvio che la magistratura, in guerra con Berlusconi, ci ha messo molto del suo, ma questo andava già messo nel conto.
Nel caso dei due referendum rispettivamente sulla gestione degli acquedotti e sulla gestione dei pubblici servizi (acqua inclusa), riguardo ai quali la via della vanificazione per decreto non è stata tentata, il governo e la sua maggioranza non hanno fatto alcuna campagna di informazione per smascherare il carattere astratto e sterilmente ideologico del modello di gestione che deriverebbe dal “sì” ai due referendum (senza potermi qui soffermare ulteriormente sull’argomento rimando a Acqua in vendita? di Fredrik Segelfeldt, l’ottimo libro-pamphlet, con prefazione di Oscar Giannino, recentemente pubblicato da IBL Libri, info@ibl-libri.it, disponibile anche in versione e-book). Nel frattempo invece l’opposizione, forte della sua egemonia sui grandi quotidiani e sulle maggiori reti televisive (comprese quelle di Mediaset), sta facendo passare tra la gente comune la panzana secondo cui il centro-destra starebbe “vendendo l’acqua ai privati” e altre scemenze del genere, quando tra l’altro non sono in gioco né la proprietà dell’acqua, che è e resta demaniale, né la proprietà degli acquedotti, che sin qui resterebbe comunque pubblica.
Anche poi sulla questione del “legittimo impedimento”, che ovviamente è una forma di…legittima difesa di Berlusconi, la maggioranza non è stata capace di organizzare una campagna al riguardo che vedesse al centro non lo stesso Berlusconi, propugnatore ovviamente debole in quanto diretto interessato, bensì altre personalità del governo e dei partiti che lo sostengono. Non si fatica a immaginare che ben altro effetto sarebbe stato fatto se contro l’abolizione del “legittimo impedimento” Berlusconi fosse rimasto muto e al suo posto si fossero mobilitati personaggi come Tremonti o Maroni, tanto per fare due esempi.
Il governo e la sua maggioranza insomma danno la fondata impressione di non credere in ciò che fanno e di essere alla perenne rincorsa dei sondaggi, ovvero delle ondate emotive e dei consensi di breve periodo, che sono poi l’unica cosa che i sondaggi possono registrare. L’opposizione di centro-sinistra, che gode dell’alleanza dei poteri forti e del suo larghissimo influsso sul grosso della stampa e della TV, fa la parte del torero dinnanzi al toro: provoca il governo attraverso i media scommettendo ( sinora ahimè con crescente successo) sulle sue reazioni contraddittorie e scomposte, e sull’incauta disponibilità di ministri e viceministri a salire alla gogna di “talk show”a senso unico; e poi lo dissangua a colpi di banderillas di nome Santoro, Floris, Gad Lerner, mentre in panchina attendono il loro turno Fabio Fazio, Luciana Littizzetto e così via. Frattanto, pur di uscire dal pozzo di iniquo discredito ove l’avevano gettata la povera Mara Carfagna è disposta a tutto, anche a strizzare l’occhio alla lobby degli omosessuali; mentre, approfittando senza ritegno della sua piccola statura, si è fatto sparire dalla scena il ministro Brunetta forse chiudendolo in un barattolo a tenuta stagna insieme ai suoi propositi di pur timida riforma della pachidermica burocrazia ministeriale.
Stando così le cose non ci resta che un appello, anzi un grido a Berlusconi e a Bossi: non dividetevi, e finché siete in tempo svegliatevi.

Informazioni su Robi Ronza

Giornalista e scrittore italiano, esperto di affari internazionali, di problemi istituzionali, e di culture e identità locali.
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2 risposte a Berlusconi e i suoi riusciranno finalmente a governare smettendo di lasciarsi ridurre alla spettacolosa ma ingrata parte del toro nella corrida?

  1. Eugenio Cattaneo ha detto:

    Gent.mo Robi Ronza

    la leggo da almeno 30 anni, dai tempi del “Sabato”, ma è la prima volta che le scrivo, stimolato – anzi, sconfortato – dalla conclusione dell’ultimo articolo su Prisma, riguardo l’appello-grido a Berlusconi e Bossi.
    Ho sempre apprezzato la lucidità e l’onestà delle sue analisi, che spesso mi hanno dato gli opportuni… strumenti di difesa.
    È proprio in nome dell’amichevole frequentazione delle sue pagine che mi permetto di non condividere l’appello in questione.
    A fronte di acute e spietate analisi della sconfitta del centro-destra (vedi anche quella di Vittorio Messori sempre sulla Bussola) ci ritroviamo con la sconsolata conclusione che bisogna suonare la sveglia: ma il tempo è scaduto, come fate a non accorgervi che non se ne può più?
    Avete illustrato e riconosciuto con acume i motivi della sconfitta, anche se aggiungerei con più esplicita pacatezza: disgusto morale, credibilità personale, sfacciata difesa di intollerabili privilegi e interessi, inguaribile propensione all’immagine più che alla sostanza; tutte virtù che probabilmente troviamo anche dall’altra parte, ma la differenza sta proprio qui: da una parte abbiamo la certezza, dall’altra la probabilità.
    Fra i due mali quale la scelta? Ne abbiamo avuto la controprova.
    Stiamo dando il paese in mano alla sinistra; sicuri che anche molti cattolici non ne abbiano la responsabilità? E che proprio in quanto cattolici non sentano il “peso della colpa” per aver difeso chi difendibile non era?
    Si vota giudicando chi ha governato (male), non chi governerà (magari peggio).
    Tra un polo che fa piangere e l’altro che fa ridere, non sarà il caso di smettere di illuderci?
    Cordialmente.
    Eugenio
    P.S. … e poi, va bene che ormai il mondo cattolico è un ectoplasma, ma a Milano (a Milano!) abbiamo dovuto scegliere tra Tabacci da una parte e la villa di Batman dall’altra; non ho sentito molte voci dal centro-destra contorcersi per il demenziale invito al suicidio.

  2. determinata ha detto:

    … se c’è qualcuno “forte della sua egemonia sui grandi quotidiani e sulle maggiori reti televisive…” sappiamo tutti chi è e come “spreca” ogni occasione per andare al dunque…
    Quanto alla “…povera Mara Carfagna è disposta a tutto, anche a strizzare l’occhio alla lobby degli omosessuali…” dissento con forza.
    Pur non essendo un elettore di destra ritengo abbia dimostrato di essere una donna intelligente, sensibile e coraggiosa, che sa pensare con la propria testa e all’occorrenza anche prendere posizioni scomode e controcorrente.
    Prima la legge contro lo stalking, poi le proposte per condannare l’omofobia (che purtroppo non vengono ascoltate per il razzismo che imperversa anche tra la classe dirigente)… e’ un vero peccato che i nostri politici abbiano perso un’occasione per far diventare l’Italia un paese civile…
    Chi ci governa dovrebbe smetterla di piangersi addosso… di addebitare sempre i propri fallimenti alla “sinistra”, ai magistrati, ai media… e chi più ne ha ne metta.
    Dovrebbe cercare di fare il proprio dovere con serietà e correttezza!
    Forse in pochi hanno a memoria del famoso contratto con gli italiani… basterebbe leggerlo per comprendere che siamo alla frutta… marcia…

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